Divertirsi costerà il 20% in più!
Colpa dell'aumento dell'Iva sulle consumazioni obbligatorie, inserito nel pacchetto fiscale varato dal governo. A denunciarlo è la Silb-Fipe, l'associazione italiana imprese di intrattenimento danzanti e di spettacolo, che lamenta che il governo ha deciso il provvedimento senza consultare la categoria e sta valutando se e come attuare forme di protesta.
In teoria è un sistema per far pagare più tasse ai gestori, ma è difficile non immaginare che si tradurrà in un biglietto-consumazione più caro. La tassa, insomma, la si farà pagare ai clienti.
Dopo i tassisti e gli avvocati, dunque, ci si può attendere la protesta dei gestori delle discoteche: "Noi non siamo una categoria che può creare disagi con la sua protesta - osserva Flamini - per cui stiamo valutando il da farsi. Avremmo voluto essere interpellati, visto che la nostra categoria non ha mai avuto assistenza né sovvenzioni. Soprattutto, vorremmo che il governo valutasse che con l'aumento dell'Iva sulle consumazioni obbligatorie nelle casse dello Stato entrerà una somma esigua, mentre al nostro settore sarà fatto un danno enorme".
"E' chiaro che in una situazione di stallo economico la prima cosa alla quale si rinuncia sono i generi voluttuari e ciò che noi offriamo è definito tale - sottoliena il vicepresidente della Silb - per questo siamo in disaccordo con il governo, perché non riesce a capire l'importanza del nostro settore. Quel che noi offriamo è fondamentale anche per lo sviluppo del turismo..."
(fonte: ovviamente Repubblica.it perchè è abbastanza aggiornato rispetto ad altri quotidiani online)
Per fortuna che vado in vacanza all'estero.
»