Da sinistra a destra: Teo, Gaghe, Barbetta, Gorlino, Macio, Piero, Danpo, Bon, Danilka, BLuNoTe...
CHI SIAMO NOI?
Per rispondere alle domande: Chi siamo noi? Perchè esistiamo!? Dove stiamo andando? Ma soprattutto: cosa si fa stasera???

 

sabato 30 settembre 2006

SEMBRA NAPOLI.....

E' ritornato ieri sera l'inviato del Sud direi riposato anche se oggi sono iniziati subito i lavori forzati! Cronaca della vacanza: Partenza lunedì 18 settembre ore 1 del mattino arrivo a Tarquinia ore 8 facendo la Cesena - Roma accomapgnato a tratti ancora dal diluvio universale! Poi sono stato 3 giorni a dormire in un ostello-camping con tanto di piscina a Roma. Niente male! Poi trasferimento verso il Circeo e Sabaudia per poi arrivare all'obiettivo di cui nota la canzone: Sembra Napoli, sembra Napoli alle 7 del mattino per evitare il traffico della città! Visita della città con tranquillità e poi visita nella strada che porta al Vesuvio. Il giorno dopo ho visto la partita del Napoli di cui merita un post dopo. Il giorno dopo visita a Capri! Una figata col traghetto! Andateci ne val la pena! La sera stessa trasferimento a Salerno! Il giorno successivo visita ad Amalfi e Positano! Uno spettacolo di paesaggio nonostante il tempo nuvoloso! Poi due giorni di pausa ad Agropoli dopo aver visto Paestum! Era previsto relax e mare e invece mi son trovato la pioggia e tempo inglese! Infine verso il ritorno a casa ho fatto tappa nei laghi di Bolsena, Bracciano, Trasimeno, e nelle città di Orvieto ed Arezzo. Non male direi!
Differenze fra la Campania e il Veneto: Campania sporca, Veneto più pulito niente da dire! Ma per quanto riguarda le donne le campane ovviamente nettamente meglio di quelle nostre in quanto più cordiali e più interessate agli uomini. Pensate mi pareva di essere dalpo perchè parecchie mi guardavano! Forse perchè ero foresto!
Altra differenza è che Napoli e la gente del Sud(qualche persona) è conosciuta per i furti e i raggiri alla gente(mafia) ma bisogna dire che anche al nord qui da noi c'è una mafia indiretta nel senso che c'è lo stesso la gente che ti frega indirettamente anche se sembra una brava persona!
Comunque dai non voglio far polemiche Vi dico che mi son divertito e rilassato e sono pronto a rientrare nel gruppo che deve essere più compatto a mio giudizio!

Blogger danpeus spara una ca**ata:
lasciamo stare i paragoni che secondo me puoi farne quanti ne vuoi, ma di fighe meglio ci sono anche qua! La solo more, qui more, rosse e bionde
30 settembre 2006 alle ore 21:20  
Blogger SuperDanilka spara una ca**ata:
Complimenti bel post e bel giro! Esclusa la parte del calcio.. cavolo non potevi farne a meno in vacanza??
1 ottobre 2006 alle ore 19:01  
Blogger Alberto spara una ca**ata:
nonono, è la prassi andare nello stadio delle città che si visitano :)

Cmq se doveste andare a Barcelona vi ORDINO di andare al Camp Nou, una visita la merita davvero, così come gli stadi delle città inglesi (e scozzesi)!
1 ottobre 2006 alle ore 21:33  
Anonymous Anonimo spara una ca**ata:
Io in inghilterra avevo visto il Liverpool e il Manchester United. Per una volta (non abituiamoci!!!) sono d'accordo con voi su una cosa. L'atmosfera che si respira negli stadi è molto bella quando la tifoseria si fa sentire!
2 ottobre 2006 alle ore 11:48  
Blogger danpeus spara una ca**ata:
BRAVA GAIA...UN APPLAUSO DA TISOFERIA PER TE!!!
2 ottobre 2006 alle ore 14:10  
Blogger SuperDanilka spara una ca**ata:
UN APPLAUSO DA tisoFERIA? ;-) Che centra il prof di religione? ahahah

Cmq ragazzi, il calcio oggi, è tutto un bluff.. è come incitare la polvere a correre..

Al massimo potrei entrare in quello a san paolo do brasil.. ma solo durante il carnevale! 100.000 persone che gridano contemporaneamente per divertimento, questa è una figata..

A proposito di stadi:
Per 11 anni lo stadio "Giuseppe Meazza" di Milano, dal 1939 al 1950, è stato ufficialmente il più capiente stadio del mondo con 150.000 posti. Superato poi solo dal Maracanà di Rio de Janeiro. Wembley, lo stadio di Londra aveva una capacità inferiore a San Siro (126.000), ma sembra che più volte abbia ampiamente superato il numero massimo consentito raggiungendo i 180.000 spettatori durante alcune finali di F.A. Cup negli anni '30; ma a riguardo non esistono assolutamente statistiche ufficiali. Non esistono purtroppo nemmeno dati ufficiali riguardo la massima capienza raggiunta da San Siro durante quegli 11 anni; per questo motivo la maggior capienza registrata ufficialmente in Europa è quella di Hampden Park a Glasgow che nel 1937 ospitò ufficialmente 149.547 spettatori, seguiti dai 130.000 ospitati dal vecchio Da Luz di Lisbona nel 1991. E adesso ascoltiamoci pure "Luci a San Siro.."
2 ottobre 2006 alle ore 14:57  
Blogger SuperDanilka spara una ca**ata:
Quando l?arbitro Reader fischiò la fine il clima era surreale. Sugli spalti decine di persone vennero colte da infarto (almeno 10 morirono) e il suono delle ambulanze accompagnò il pianto degli affranti giocatori brasiliani, increduli del proprio "flop". Persino gli uruguayani sembravano non realizzare, pur manifestando la propria grande soddisfazione. Le autorità brasiliane scomparvero dal palco della premiazione, lasciando il solo Jules Rimet a premiare i celesti. Lo stesso Rimet pareva imbarazzato: allorché il capitano uruguayano Varela gli si avvicinò, il presidente della FIFA si limitò a consegnargli la coppa, senza dire una parola. Senz'altro l'incredibile esito della gara fece saltare i piani di una premiazione già programmata da tempo: si pensi che la federcalcio brasiliana aveva fatto coniare 22 medaglie d'oro per ringraziare i suoi calciatori, mentre lo stesso Rimet aveva preparato un discorso in portoghese per omaggiare la Seleçao campione del mondo. Chiaramente il messaggio non fu letto e le medaglie tornarono in fonderia. Neppure l'inno nazionale uruguayano venne suonato dalla banda, com'era invece da programma per omaggiare i neo-campioni del mondo.

La nazionale uruguayana, anche per motivi precauzionali, lasciò immediatamente il Brasile, volando verso Montevideo. Qui, come in tutte le città dell'Uruguay, la gente che aveva seguito quasi con rassegnazione alla sconfitta la partita era improvvisamente esplosa di gioia al termine della gara, riversandosi sulle strade e dando luogo a festeggiamenti che superarono addirittura quelli del trionfo del 1930. I calciatori al rientro in patria furono accolti da eroi nazionali ed omaggiati con grandi onori dalle stesse autorità politiche.

Al contrario il Brasile proclamò un giorno di lutto nazionale. Molte persone in tutto il Paese, chi per la delusione, chi perché aveva perso tutto scommettendo gran parte dei propri averi sulla vittoria della Seleçao, si tolsero la vita.

Il radiocronista che aveva commentato la finale decise di lasciare la professione di giornalista. La stampa brasiliana fu in un primo tempo addirittura titubante nello scrivere della clamorosa sconfitta. Poi scagliò roventi critiche su tutti i giocatori e, soprattutto, sull?allenatore Flavio Costa.

Il commissario tecnico, vista l?aria, fuggì dal Paese, rifugiandosi in Portogallo. Di lì a poco il difensore brasiliano Danilo, caduto in una profonda crisi depressiva a causa della sconfitta, tentò il suicidio.

Il Brasile calcistico tutt?oggi ricorda con dolore quel giorno "tragico", appunto con l?espressione "O Maracanaço". Espressione che, come affermò el Pepe Schiaffino in una sua intervista anni dopo, tutt?oggi serve a ricordare che «nel calcio le partite non si vincono sulla carta».
Mentre il "castigatore" dei brasiliani, Ghiggia, dirà scherzando: «Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã: Frank Sinatra, il Papa e io».
2 ottobre 2006 alle ore 15:06  
Blogger danpeus spara una ca**ata:
ma lo sai che ora gaghe, dall'emozione ed eccitazione, si sparerà un segone??!!
però i commenti un pochino più brevi, giusto una riga più corti, no?
2 ottobre 2006 alle ore 16:21  
Blogger Alberto spara una ca**ata:
Eh infatti, potresti accorciare gli interventi la prox volta? grazie.
O meglio, dovresti copiare-incollare meno testo :)
2 ottobre 2006 alle ore 18:52  
Blogger michael spara una ca**ata:
Concordo con quanto detto sopra dai colleghi. In pratica sembra che il post l'abbia fatto tu! Comunque per la domanda che mi hai fatto in merito al calcio ti dico che lo stadio di Napoli e la sua tifoseria ne val la pena di addentrarsi in quanto non sembra di partecipare ad una partita di calcio ma sembra di essere ad una festa! In poche parole si fa solo che casino tutti assieme e soprattutto la tifoseria è compatta! Infatti si era tutti abbracciati! Sembrava ci conoscessimo tutti! Pazzesco!
Quasi sembrava di essere in Brasile!
2 ottobre 2006 alle ore 21:15  
Blogger SuperDanilka spara una ca**ata:
Scusa non volevo togliere nulla a nessuno, solo mi ha fatto un po' emozionare sta storia che ho pensato di incollarla e condividere con voi... purtroppo nei commenti non si possono mettere i link, e ho dovuto copiare tutto.

Dai su che son contento per gaghe ahahaha
3 ottobre 2006 alle ore 14:32  

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11 Commenti:

Blogger danpeus commenta...

lasciamo stare i paragoni che secondo me puoi farne quanti ne vuoi, ma di fighe meglio ci sono anche qua! La solo more, qui more, rosse e bionde

30 settembre 2006 alle ore 21:20  
Blogger SuperDanilka commenta...

Complimenti bel post e bel giro! Esclusa la parte del calcio.. cavolo non potevi farne a meno in vacanza??

1 ottobre 2006 alle ore 19:01  
Blogger Alberto commenta...

nonono, è la prassi andare nello stadio delle città che si visitano :)

Cmq se doveste andare a Barcelona vi ORDINO di andare al Camp Nou, una visita la merita davvero, così come gli stadi delle città inglesi (e scozzesi)!

1 ottobre 2006 alle ore 21:33  
Anonymous Anonimo commenta...

Io in inghilterra avevo visto il Liverpool e il Manchester United. Per una volta (non abituiamoci!!!) sono d'accordo con voi su una cosa. L'atmosfera che si respira negli stadi è molto bella quando la tifoseria si fa sentire!

2 ottobre 2006 alle ore 11:48  
Blogger danpeus commenta...

BRAVA GAIA...UN APPLAUSO DA TISOFERIA PER TE!!!

2 ottobre 2006 alle ore 14:10  
Blogger SuperDanilka commenta...

UN APPLAUSO DA tisoFERIA? ;-) Che centra il prof di religione? ahahah

Cmq ragazzi, il calcio oggi, è tutto un bluff.. è come incitare la polvere a correre..

Al massimo potrei entrare in quello a san paolo do brasil.. ma solo durante il carnevale! 100.000 persone che gridano contemporaneamente per divertimento, questa è una figata..

A proposito di stadi:
Per 11 anni lo stadio "Giuseppe Meazza" di Milano, dal 1939 al 1950, è stato ufficialmente il più capiente stadio del mondo con 150.000 posti. Superato poi solo dal Maracanà di Rio de Janeiro. Wembley, lo stadio di Londra aveva una capacità inferiore a San Siro (126.000), ma sembra che più volte abbia ampiamente superato il numero massimo consentito raggiungendo i 180.000 spettatori durante alcune finali di F.A. Cup negli anni '30; ma a riguardo non esistono assolutamente statistiche ufficiali. Non esistono purtroppo nemmeno dati ufficiali riguardo la massima capienza raggiunta da San Siro durante quegli 11 anni; per questo motivo la maggior capienza registrata ufficialmente in Europa è quella di Hampden Park a Glasgow che nel 1937 ospitò ufficialmente 149.547 spettatori, seguiti dai 130.000 ospitati dal vecchio Da Luz di Lisbona nel 1991. E adesso ascoltiamoci pure "Luci a San Siro.."

2 ottobre 2006 alle ore 14:57  
Blogger SuperDanilka commenta...

Quando l?arbitro Reader fischiò la fine il clima era surreale. Sugli spalti decine di persone vennero colte da infarto (almeno 10 morirono) e il suono delle ambulanze accompagnò il pianto degli affranti giocatori brasiliani, increduli del proprio "flop". Persino gli uruguayani sembravano non realizzare, pur manifestando la propria grande soddisfazione. Le autorità brasiliane scomparvero dal palco della premiazione, lasciando il solo Jules Rimet a premiare i celesti. Lo stesso Rimet pareva imbarazzato: allorché il capitano uruguayano Varela gli si avvicinò, il presidente della FIFA si limitò a consegnargli la coppa, senza dire una parola. Senz'altro l'incredibile esito della gara fece saltare i piani di una premiazione già programmata da tempo: si pensi che la federcalcio brasiliana aveva fatto coniare 22 medaglie d'oro per ringraziare i suoi calciatori, mentre lo stesso Rimet aveva preparato un discorso in portoghese per omaggiare la Seleçao campione del mondo. Chiaramente il messaggio non fu letto e le medaglie tornarono in fonderia. Neppure l'inno nazionale uruguayano venne suonato dalla banda, com'era invece da programma per omaggiare i neo-campioni del mondo.

La nazionale uruguayana, anche per motivi precauzionali, lasciò immediatamente il Brasile, volando verso Montevideo. Qui, come in tutte le città dell'Uruguay, la gente che aveva seguito quasi con rassegnazione alla sconfitta la partita era improvvisamente esplosa di gioia al termine della gara, riversandosi sulle strade e dando luogo a festeggiamenti che superarono addirittura quelli del trionfo del 1930. I calciatori al rientro in patria furono accolti da eroi nazionali ed omaggiati con grandi onori dalle stesse autorità politiche.

Al contrario il Brasile proclamò un giorno di lutto nazionale. Molte persone in tutto il Paese, chi per la delusione, chi perché aveva perso tutto scommettendo gran parte dei propri averi sulla vittoria della Seleçao, si tolsero la vita.

Il radiocronista che aveva commentato la finale decise di lasciare la professione di giornalista. La stampa brasiliana fu in un primo tempo addirittura titubante nello scrivere della clamorosa sconfitta. Poi scagliò roventi critiche su tutti i giocatori e, soprattutto, sull?allenatore Flavio Costa.

Il commissario tecnico, vista l?aria, fuggì dal Paese, rifugiandosi in Portogallo. Di lì a poco il difensore brasiliano Danilo, caduto in una profonda crisi depressiva a causa della sconfitta, tentò il suicidio.

Il Brasile calcistico tutt?oggi ricorda con dolore quel giorno "tragico", appunto con l?espressione "O Maracanaço". Espressione che, come affermò el Pepe Schiaffino in una sua intervista anni dopo, tutt?oggi serve a ricordare che «nel calcio le partite non si vincono sulla carta».
Mentre il "castigatore" dei brasiliani, Ghiggia, dirà scherzando: «Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã: Frank Sinatra, il Papa e io».

2 ottobre 2006 alle ore 15:06  
Blogger danpeus commenta...

ma lo sai che ora gaghe, dall'emozione ed eccitazione, si sparerà un segone??!!
però i commenti un pochino più brevi, giusto una riga più corti, no?

2 ottobre 2006 alle ore 16:21  
Blogger Alberto commenta...

Eh infatti, potresti accorciare gli interventi la prox volta? grazie.
O meglio, dovresti copiare-incollare meno testo :)

2 ottobre 2006 alle ore 18:52  
Blogger michael commenta...

Concordo con quanto detto sopra dai colleghi. In pratica sembra che il post l'abbia fatto tu! Comunque per la domanda che mi hai fatto in merito al calcio ti dico che lo stadio di Napoli e la sua tifoseria ne val la pena di addentrarsi in quanto non sembra di partecipare ad una partita di calcio ma sembra di essere ad una festa! In poche parole si fa solo che casino tutti assieme e soprattutto la tifoseria è compatta! Infatti si era tutti abbracciati! Sembrava ci conoscessimo tutti! Pazzesco!
Quasi sembrava di essere in Brasile!

2 ottobre 2006 alle ore 21:15  
Blogger SuperDanilka commenta...

Scusa non volevo togliere nulla a nessuno, solo mi ha fatto un po' emozionare sta storia che ho pensato di incollarla e condividere con voi... purtroppo nei commenti non si possono mettere i link, e ho dovuto copiare tutto.

Dai su che son contento per gaghe ahahaha

3 ottobre 2006 alle ore 14:32  

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