Non andro' mai allo stadio..
Partono da Roma alle 6.30 del mattino di domenica, con appuntamento in piazza Vescovio, dove, non più tardi del 22 settembre, un'altra trasferta è stata interrotta dalla polizia. Non è la prima trasferta che i nove fanno. Le loro identità nulla dicono agli archivi della polizia. Con due sole eccezioni. Quella di Gabriele Sandri (identificato nel 2002 a Milano insieme a una ventina di tifosi armati di cacciavite) e di Marco Turchetti, denunciato il 9 aprile dello scorso anno quando viene pizzicato in un Siena-Lazio armato di coltello.
Anche quella domenica mattina, alcuni dei nove viaggiano con "lame", sassi, biglie, fibbie. Armi buone per il corpo a corpo, che verranno ritrovate in terra, dopo le 9.15, sull'asfalto dell'autogrill Badia al Pino est e che a loro vengono attribuite dalla polizia sulla base delle impronte digitali. Sono ora all'incirca le 9 e, sempre a stare alla ricostruzione della polizia, i 5 juventini (identificati e ascoltati in questi giorni), entrano nell'autogrill per un caffè. Fuori, i nove laziali si travisano, si armano e si preparano a quello che il Viminale definisce un "agguato". Che scatta quando dal bar escono i primi tre dei cinque juventini. Nove contro tre. Nove armati, contro tre disarmati. La colluttazione dura pochi istanti. I tre fuggono verso la Mercedes, raggiunti dagli altri due che abbandonano precipitosamente il bar. La furia dei laziali si abbatte sulla Mercedes. Quando la polizia fermerà la macchina (circostanza volutamente taciuta in questi giorni di indagine), ne trova i segni. Il lunotto anteriore è sfondato, come quello posteriore destro. La carrozzeria rientrata in più punti.
Sull'altra corsia, nella stazione di servizio che fa specchio a Badia al Pino, l'agente Spaccarotella, richiamato dal rumore e dalle grida, intercetta la sequenza mentre sta controllando i documenti di tre ragazzi sorpresi in possesso di coltelli. Non sono tifosi, ma frequentatori di centri sociali (che, come gli altri presenti, testimonieranno su quegli istanti). La sirena azionata da uno dei colleghi di Spaccarotella, interrompe la furia dei laziali. Dice di "essersi messo a correre" per avere una visuale migliore sulla rampa di uscita dall'autogrill sul lato opposto. Vede allontanarsi prima la Mercedes, quindi la Renault Clio. Forse spara allora il primo colpo in aria. Quindi, decide di puntare l'arma verso l'ultima macchina che si sta allontanando, la Scenic con a bordo Sandri. Spaccarotella sostiene di aver "brandeggiato" l'arma in direzione dell'auto intimando l'alt e, in quel momento, di aver sentito partire il colpo ("Avevo il braccio destro teso e la mimica di chi vuole fermare qualcuno in fuga"). Il Dipartimento non gli crede. Non crede al "brandeggiamento" dell'arma.
puoi pure andare allo stadio!
... e tutto ciò non toglie il fatto che un poliziotto ha sparato addosso a una persona, uccidendola... e poteva colpire anche delle altre persone, se fossero passate di là in quei momenti. Però l'importante è chiudere le curve e fermare i campionati, già già...
Con questo fatto (un errore), si è vista l'ennesima gente allo stadio e per strada con bastoni, tubi di ferro, sassi e bombe carta.. sono solamente idioti, NON TIFOSI, che usano lo stadio (e le zone limitrofe) per distruggere tutto.
Quindi chiudiamo gli stadi, gli stadi sono in emergenza da anni. Che proporresti? considerando il fatto che non si riesce (chissà perchè) a distinguere sta gente dai tifosi normali..
Se si volesse, gli stadi sarebbero "ripuliti" in brevissimo tempo, le questure di ogni città conoscono i personaggi violenti che popolano le curve, basterebbe chiamarli in questura i giorni delle partite, insomma impedirgli di andare a fare casino, ma evidentemente non c'è la volontà politica di affrontare seriamente e risolvere la faccenda, in Inghilterra ci sono riusciti per esempio, già 15 anni fa!
I provvedimenti presi finora invece sono inutili e ridicoli, vedrete che da domenica ricominceranno violenze e casini vari in tutta italia...