Marco Polo croato? Preoccupante iniziativa
giovedì 06 settembre 2007
Dispiace constatare un altro nuovo, patetico tentativo di falsificazione storica da parte della Comunità turistica croata, resasi recentemente protagonista di un arrogante episodio sfruttando il nome del celebre viaggiatore Marco Polo.Recentemente sono state infatti pubblicate 150mila copie di una brochure e di un cortometraggio di 16 minuti intitolato “Croazia. La patria di Marco Polo” nel quale vengono dichiarate le prove“scientifiche” della nascita del protagonista de Il milione nell’isola dalmata di Curzola.La brochure è stata stampata in 10.000 copie in croato, 40.000 in inglese e 50.000 in cinese e giapponese. Il filmato, invece, è stato registrato nelle precedenti lingue nonché in spagnolo. Non c’è che dire, una discreta mole di lavoro per coprire l’ignoranza storica più totale, sia perché Marco Polo è riconosciuto quale nato a Venezia dall’universalità degli studi e degli studiosi, sia perché, pur volendo attribuirgli origini familiari di Curzola, l’isola era al tempo territorio della Serenissima e la popolazione autoctona era di cultura latino-veneta; della Croazia non si sentiva ancora neanche lontanamente parlare.Come si legge giustamente in un comunicato diffuso dall’ANVGD nazionale “la cultura e la storia sono tutt’altra cosa: si scrivono sui libri, non sui depliant”.
aggiungo io: "che schifo! Vergognatevi xingani!"
E ovviamente nessuna autorità italiana protesta o prova a smentire questi imbroglioni...
Aggiungo inoltre che in Croazia vigeva (ma forse è ancora in vigore...) una legge che vieta ai cittadini italiani l'acquisto di beni immobili nella repubblica croata.
Gran brutta roba il nazionalismo, specie quando viene esasperato a questi livelli!
Il nazionalismo vero è semplicemente amore per la propria identità culturale ed etnica, e voglia di difenderla in caso di minaccia eterna, e si saà che le minacce alla libertà ed identità dei popoli non vengono mai a mancare.
I croati sono uno dei popoli più sciovinisti d'Europa
2) A Curzola (Korcula) Marco Polo si fermò e vi rimase per affrontare la flotta Genovese. Persa la guerra venne arrestato. Questa è la versione di Giambattista Ramusio (biografo cinquecentesco) non priva di contraddizioni come quella riportata da Jacopo da Acqui. Secondo lo Zorzi si tratta di “versioni eroiche”
3) Le popolazioni dalmate del tempo (a cavallo del 1200 e inizio1300) erano per lo più discendenti dagli illiri “romanizzati” che chiesero l'intervento dei veneziani per difendersi dalle scorribande dei pirati croati. Nel corso del tempo l'avanzata turca spinse i croati verso la costa e li portò ad unirsi a queste popolazioni (e quindi a Venezia) in funzione antiturca.
4) Dalle testimonianze del tempo emerge che Marco Polo è un uomo di cultura e lingua veneziana, per essere più chiari Polo non si schierò mai con la pirateria ne tanto meno con il Regnum Chroatiae et Dalmatiae (il regno di Dalmazia e Croazia) che dal 1102 veniva unito con quello d'Ungheria e nemmeno alla Repubblica di Dubrovnik (Ragusa).
5) L’idea di Marco Polo non veneziano venne già elaborata nella Jugoslavia di Tito che ne rivendicò l’origine jugoslava. Purtroppo sulla jugoslavità prima e la croaticità dopo il 1991 non ci sono testimonianze ne documenti.
Il luogo di nascita per essere chiari non è certificato da nessuno, secondo le testimonianze del tempo Marco Polo si dichiarò veneziano e nato a Venezia.