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Per rispondere alle domande: Chi siamo noi? Perchè esistiamo!? Dove stiamo andando? Ma soprattutto: cosa si fa stasera???

 

lunedì 19 gennaio 2009

RASPUTIN...

ecco ragazzi perchè sempre e solo si deve andare in Russia....

IL GIOVANE RASPUTIN Grigorij Efimevic Rasputin era nato nel luglio del 1871 a Pokrovskoe, un piccolo villaggio siberiano nella provincia di Tobol’sk, non troppo distante dai monti Urali (.....)
viene a contatto con esponenti di una setta non ortodossa considerata illegale, ma molto popolare in Russia: i chlisty. Questa setta è molto critica nei confronti della Chiesa ortodossa ufficiale e la accusa di corruzione e decadentismo. La visione religiosa dei chlisty è molto particolare: l’uomo può purificarsi dal peccato solo in un modo, abbandonandovisi totalmente e, attraverso il pentimento che ne segue, ascendere alla catarsi. Fisicità e religiosità si sposano equivocamente in questo credo eretico che fa del rito erotico e delle congiunzioni carnali, anche di gruppo, una delle sue caratteristiche fondamentali. (.....)Si ubriacava, rubava e correva dietro alle donne per soddisfare un appetito sessuale che sembrava non placarsi mai (Rasputin è il soprannome che si guadagnò proprio in quegli anni e, in russo, significa depravato). (....)
E arrivò la notte del 16 dicembre. L’uccisione di Rasputin era stata studiata nei minimi particolari: Jusupov disse al monaco che sarebbe passato a prenderlo per portarlo nella sua bellissima casa, dove avrebbe conosciuto la moglie, gozzovigliato con pasticcini e madera (il liquore preferito dal siberiano) per poi recarsi nel quartiere zigano per una probabile orgia.


Rasputin arrivò verso le undici e si tuffò sull’alcol e sul cibo, ingurgitando abbastanza veleno da uccidere sei uomini. Felix mentì dicendo che Irina sarebbe arrivata molto presto e attese accanto a lui che il cianuro facesse effetto, mentre i suoi complici aspettavano al piano di sopra. Accadde invece che Rasputin, mezzo ubriaco, chiese a Felix di suonare la chitarra per lui fino alle due del mattino, ora in cui propose di andare a fare un giro in città. Sgomento, Felix si scusò e salì al piano di sopra dove trovò Dimitrij e Vladimir con gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore e soprattutto per il terrore di trovarsi di fronte a un essere soprannaturale capace di cenare a base di veleno e accusare poi un semplice bruciore di stomaco. I tre decisero di passare alle maniere forti. Felix scese con una pistola e (si dice) vide il monaco che pregava ai piedi di un crocefisso. Gli sparò nella schiena. Arrivarono i due complici che aiutarono Felix a spostare il monaco dal prezioso tappeto di pelliccia sul quale era caduto. Rasputin era ancora vivo, ma pensarono che sarebbe morto per dissanguamento entro pochi minuti. Spensero la luce, chiusero la porta e salirono al piano di sopra per discutere su come liberarsi del corpo. Un’ora dopo Felix scese a controllare. Sembrava che Rasputin fosse morto, ma quando tentò di muoverlo il monaco aprì gli occhi e cominciò a chiamarlo per nome: “Felix… Felix… Felix…”. Rasputin era stato avvelenato, trafitto da una pallottola, lasciato a dissanguarsi per un’ora, eppure il suo cuore continuava a battere. Il principe terrorizzato scappò di sopra e riferì ai complici che il monaco era ancora vivo. Vladimir capì che Felix era fuori di sé e ormai incapace di gestire la situazione, perciò prese il revolver e si accinse a occuparsi personalmente della cosa. Mentre scendeva le scale fu costretto a soffocare un urlo di orrore. Rasputin stava barcollando verso la porta, tra gemiti e parole sconnesse. Riuscì ad arrivare in giardino e quindi nei pressi del cancello prima che Vladimir gli sparasse quattro volte. Uno proiettile lo colpì alla spalla e un altro alla testa. Cadde a terra dove continuò a gemere e a strisciare verso il cancello. Vladimir lo raggiunse e prese a sferrare calci furiosi alla testa del monaco con i robusti stivali finché non smise di muoversi. Non è chiaro se sia stato anche ripetutamente pugnalato e preso a randellate, ma sta di fatto che a quel punto respirava ancora. Fu avvolto in una coperta pesante, legato con una corda e quindi gettato in uno dei pochi punti non congelati del fiume Neva nel quale infine morì annegato.
(....)
Si pensa che fosse sopravvissuto all’avvelenamento per via della gastrite cronica causata dall’alcolismo. I succhi gastrici avrebbero attenuato gli effetti del veleno. I sicari avevano dimenticato di appesantire il cadavere con delle pietre, perciò fu presto ripescato (o meglio, tirato fuori dal ghiaccio) il 19 dicembre.
(...)
Leggendo le sue parole non possiamo fare a meno di rabbrividire quando predice il futuro inquinamento delle acque: “... I veleni abbracceranno la Terra come un focoso amante. E nel mortale abbraccio, i cieli avranno l’alito della morte e le fonti non daranno più che acque amare e molte di queste acque saranno più tossiche del sangue marcio del serpente. Gli uomini moriranno di acqua e di aria, ma si dirà che sono morti di cuore e di reni...”
Parla anche dell’inquinamento atmosferico: “... L’aria che oggi scende nei nostri polmoni per portare la vita, porterà un giorno la Morte. E verrà giorno in cui non ci sarà monte e non ci sarà colle; non ci sarà mare e non ci sarà lago che non siano avvolti dall’alito fetido della Morte. E tutti gli uomini respireranno la Morte, e tutti gli uomini moriranno per i veleni sospesi nell’aria.”
Delle piogge acide: “... Si ammaleranno le piante e moriranno una ad una. Le foreste diventeranno un enorme cimitero e tra gli alberi secchi vagheranno senza meta uomini storditi e avvelenati dalle piogge velenose.” Di profezie agghiaccianti come questa: “... Quando Sodoma e Gomorra saranno riportate sulla terra e gli uomini vestiranno da donna e le donne vestiranno da uomini vedrete passare la Morte cavalcando la peste bianca. E le antiche pestilenze saranno come un goccia d’acqua nel mare, rispetto alla peste bianca. Montagne di cadaveri verranno ammassate nelle piazze e milioni di uomini porteranno la morte senza volto... Città con milioni di abitanti non troveranno le braccia sufficienti per seppellire i morti e molti paesi di campagna saranno cancellati con un’unica croce... Nessuna medicina riuscirà a frenare la peste bianca perché questa è l’anticamera della purificazione. E quando nove uomini su dieci avranno il sangue marcio verrà gettata sulla terra la falce perché sarà giunto il tempo di ritornare a casa.”
Non molto incoraggiante, eh?


comunque secondo mi lo ga copà parchè el ciavava massa....

Blogger SuperDanilka spara una ca**ata:
inoltre la data chiave è il 19 dicembre.. quando sono nato io.. da cio' si evince che tutto questo e' un chiarissimo segno del destino.. io sono la sua reincarnazione! anch'io sono nato in un piccolo villaggio simile a Tobol'sk, non troppo distante dai colli Uganei.. ci siamo.. ci siamo...

...sono tornato.. (voce con eco cupo)

ma basta parlare di me..
;)
19 gennaio 2009 alle ore 14:43  
Blogger Alberto spara una ca**ata:
me vien da dire na roba so rasputin: inbriagon! bevi manco!
Eh l'invidia dei suoi compari gli fu fatale... però me sa che i jera tuti inbriaghi chea sera parché no i xe sta boni de spararghe dosso e coparlo! I jera più ciuchi de eo!! uhuahauhauhauhauhauahuahuahauah!!!!
19 gennaio 2009 alle ore 23:01  

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2 Commenti:

Blogger SuperDanilka commenta...

inoltre la data chiave è il 19 dicembre.. quando sono nato io.. da cio' si evince che tutto questo e' un chiarissimo segno del destino.. io sono la sua reincarnazione! anch'io sono nato in un piccolo villaggio simile a Tobol'sk, non troppo distante dai colli Uganei.. ci siamo.. ci siamo...

...sono tornato.. (voce con eco cupo)

ma basta parlare di me..
;)

19 gennaio 2009 alle ore 14:43  
Blogger Alberto commenta...

me vien da dire na roba so rasputin: inbriagon! bevi manco!
Eh l'invidia dei suoi compari gli fu fatale... però me sa che i jera tuti inbriaghi chea sera parché no i xe sta boni de spararghe dosso e coparlo! I jera più ciuchi de eo!! uhuahauhauhauhauhauahuahuahauah!!!!

19 gennaio 2009 alle ore 23:01  

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