Per la patente veneta una denuncia e quattro multe
LOREGGIA. Gabriele De Pieri non ci pensa proprio a presentarsi in caserma per esibire la patente di guida italiana. E neppure a pagare le sanzioni appioppategli l'altro ieri dai carabinieri di Campodarsego, che lo avevano fermato sulla Strada del Santo. Anzi, intende denunciare all'Unione europea la «violazione dei diritti umani» di cui, a suo dire, sarebbe stato vittima.
«Le multe non le pago - attacca il "presidente della Repubblica di Padova" - stiamo scherzando? Non riconosco l'autorità italiana sul territorio veneto, non vedo perché dovrei pagarle. Sono io che avanzo soldi dallo Stato italiano come del resto il popolo veneto. Anzi, chiederò all'Unione europea che mi venga dato un congruo risarcimento per il danno subito. Finora la persecuzione cui sono sottoposto da anni mi è costata 60 mila euro di avvocati».
Lunedì a Campodarsego di multe De Pieri ne ha beccate ben quattro: sorpasso su linea continua, eccesso di velocità, guida con il cellulare in mano, e cinture di sicurezza non allacciate. Inoltre è stato denunciato per rifiuto di fornire le generalità. «E' vero, non avevo le cinture - ammette il quarantatreenne De Pieri - i carabinieri dicono che li ho oltraggiati, ma stanno tentando di arrampicarsi sugli specchi, come nella causa precedente. Non siamo andati a processo, perché ho presentato una memoria in seguito alla quale lo Stato italiano si è nascosto. Infatti ho chiesto che esibiscano un documento che attesti la loro sovranità. Stessa cosa faranno anche adesso».
Oggi De Pieri è andato regolarmente al lavoro: di mestiere fa l'autista. «Sono dipendente di una ditta privata che effettua servizi di linea, anche per l'Aps».
Sull'episodio ha intanto preso posizione Antonio De Poli, deputato dell'Udc. «Sono avvisaglie - dice un comunicato del parlamentare - che preoccupano. Da anni la Lega ci racconta che il Veneto non è Italia, che l'adesione della nostra Regione alla Nazione è stata una truffa e che staremmo meglio da soli. Ogni giorno i politici e gli amministratori leghisti si lanciano in provocazioni gravi e offensive. Per non parlare del governatore Zaia, campione di equilibrismi e di "salto dell'Inno". Non vorrei che tutto questo, che non esiterei a definire una vera e propria campagna di controcultura, portasse a conseguenze gravi. Sicuramente il voler estirpare il sentimento di coesione nazionale da un certo territorio è, da parte di una forza politica, un'operazione gravissima. Oggi ridiamo, ma un cittadino che si rifiuta di riconoscere l'autorità dei carabinieri a causa del presunto indipendentismo veneto è un evento grave».
infatti mi farò scrivere "nazionalità veneta" se no non la rinnovo... :)))
de poli pajassetto da 4 skei, fra l'altro un bel personajo che passa da na poltrona a n'altra ogni 6 mesi... mi spero che succeda proprio queo che eo nol voe... :-)
e i quajotti del tg i ghe crede a tutto....
Esiste il passaporto, lo rinnovi ogni 10 anni e vale ovunque. Anche in italia ;)
Daniele