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sabato 28 aprile 2007
La patria chiama..
Non so se qualcuno di voi segue i giornali, ci sono degli scontri tra polizai e ragazzi russi in estonia. ( link) L'estonia conta ancora una buona parte di russi. Nostalgici tra l'altro, della grande russia. Ora l'amministrazione della città di Tallin ha deciso di togliere una statua che commemorava l'ingresso durante la seconda guerra mondiale dell'armata rossa, liberando la capitale dell'odierna Estonia dai nazisti tetteski. E da quel momento la città, la popolazione e il territorio passo' in mani russe. Con le cose positive(?) e negative che questo ha comportato. Il governo Estone centra poco, a quanto ho capito e' stata una decisione propria dell'amministrazione della città. Ora gli estoni, che odiano i russi pur avendone ancora un buon 30% di popolazione (e aggiungerei io: tutte fighe.. anche se le estoni le battono di poco), vogliono cancellare totalmente ogni rifermento di essere stati sotto il controllo sovietico.. E' vero che per colpa dei russi, gli estoni sono stati per 50 anni un popolo alla fame, ma io avrei lasciato la statua.. è un ricordo.. nel bene e nel male.. per sempre. E io direi prima di tutto proprio per loro, per gli estoni, come un monumento alla memoria. Sto dalla parte dei russi, sono con quei ragazzi russi che tirano pietre ai poveri poliziotti che (per pochi soldi immagino) stanno proteggendo 4 stupidi governanti che hanno tolto una statua per cancellare la storia, brutta che sia.
giovedì 26 aprile 2007
"Arte anatomica"
Max, se vuoi passare a lavorare nel privato, potresti fare domanda a questo simpaticone, visto che si trova dalle tue parti :) (fonte: libero.it)
Gunther von Hagens, artista dei corpi plastificati Cadaveri in mostra «in nome della scienza», sostiene l'autore delle opere. Ma dietro all'anatomia ci sarebbe un traffico di corpi con le prigioni cinesi Gunther von Hagens, tedesco, 58 anni, è professore di anatomia, nonché artista autoproclamato, ribattezzato dai media "Dottor Morte". Nel 1977 ha messo a punto la plastination, un metodo di conservazione delle salme che permette di preservare organi e tessuti attraverso un trattamento chimico che prevede di sostituire con plastica l'acqua che compone le cellule. Il processo ha un altro vantaggio, quello di far sì che i cadaveri si possano mantenere in posizioni realistiche: si potranno ammirare così corpi che giocano a basket, a scacchi, a scherma, che vanno a cavallo.
Più di 13 milioni di visitatori hanno visitato le sue controverse mostre, per ora organizzate in Germania, Giappone, Inghilterra, Corea del Sud, Svizzera, Belgio, con un costo dei biglietti fra i 6 e i 12 euro: un giro di denaro non indifferente. «Scopri il mistero sotto la tua pelle», è uno degli slogan dell'itinerante Body World (Körperwelten). Numerose sono state le persone che hanno criticato l'arte anatomica di von Hagens, accusandolo di mettere in mostra il macabro, aver poco rispetto per la morte e per la dignità umana. Lui risponde anteponendo a tutto la divulgazione scientifica, il merito di aver fatto uscire l'anatomia dagli asettici laboratori e specificando che i corpi sono appartenuti a persone che hanno volontariamente messo a disposizione di medici professionisti il proprio corpo.
Lo scoop di qualche giorno fa del tabloid tedesco Der Spiegel, però, porta alla luce qualcosa che và ben oltre l'accusa di cattivo gusto. Dietro le quinte delle mostre ci sarebbe infatti un'azienda che conta ben 170 operai impegnati a scuoiare e sezionare cadaveri in stile catena di montaggio e una compravendita di corpi, non donazione. È la Von Hagens Plastination Ltd, con sede a Dalian, nella Repubblica popolare cinese. A quanto emerso, l'inventario totale dei corpi, scorte incluse, ammontava in data 12 novembre 2003 a 647 cadaveri di adulti, 3.909 membra tra mani, gambe, piedi, peni e uteri, 182 tra embrioni, feti e neonati. Le ragioni che hanno spinto il dottor Morte a impiantare la sua fabbrica proprio in Cina sono semplici. Dalian, oltre a essere una tra le più belle città turistiche della repubblica, nonché zona molto competitiva dal punto di vista dell'innovazione tecnologica, conta due penitenziari e un campo di lavoro, dove sono rinchiusi e anche giustiziati, oltre a delinquenti comuni, dissidenti, attivisti del Fulan Gong e attivisti per i diritti umani. Il secondo motivo è che proprio in Cina la legislazione sull'utilizzo dei cadaveri è ben più flessibile di quella tedesca dove solo i corpi degli individui che avevano dato il conseso possono essere indirizzati a scopi scientifici. Le altre fabbriche si troverebbero a Heidelberg (Germania) e Bischkek (Kyrgyzstan).
Tra i corpi "importati" ci sarebbero anche quelli di una ragazza e di un ragazzo giustiziati con un colpo di pistola alla nuca. Repubblica, citando Der Spiegel, riporta un telegramma di un manager cinese della Von Hagens Plastination Ltd: «Ci hanno appena fornito due esemplari freschissimi, di prima qualità. Sono così freschi che i loro fegati sono appena stati venduti per trapianti urgenti: un uomo e una donna, entrambi giovani». L'artista avrebbe ammesso che i suoi collaboratori hanno accettato la consegna, cosa che ha suscitato in lui orrore, tanto che i responsabili sono stati licenziati. Altri cadaveri ancora potrebbero provenire da un Istituto di Medicina Legale della città russa di Novosibirsk dove alcuni corpi erano scomparsi nel nulla. Cappello nero calcato sulla nuca, von Hagens si difende sostenendo di svolgere le sue attività nel rispetto delle leggi dei Paesi dove opera. E si vanta che dopo aver visitato le sue esposizioni il 10% dei visitatori smette di fumare e il 30% diventa donatore di organi.
mercoledì 25 aprile 2007
24 aprile - in memoria del genocidio degli Armeni
Va ben, ormai xe el 25 apriłe... però ho fatto in tempo a ricordarmi, e allora se avete tempo e voglia, leggetevi questo documento: Il 24 aprile è il giorno della memoria armena, la commemorazione del genocidio a opera dei Giovani Turchi, che a ridosso della Prima Guerra Mondiale provocò quasi un milione e mezzo di vittime. Ma, a quasi un secolo di distanza, la memoria di quello che gli armeni stessi definiscono "Metz Yeghern, il grande Male, a differenza da quella della Shoah ebraica, non ha ancora trovato una collocazione storico-politica condivisa, e continua ad essere segno di divisione e di rimozione. É di ieri, ad esempio, una presa di posizione di Marco Boato, dei Verdi, che segnala come dalla direttiva europea contro il negazionismo, oggetto di trattative fra i ministri della giustizia, manchi proprio l'indicazione del genocidio subito dagli armeni. Logico collegare questa omissione al processo istituzionale per la futura adesione all'Unione europea della Turchia, che continua a negare la definizione di Olocausto per quegli eventi, e rifiuta di ammetterne la responsabilità. In Turchia, poi, avviene ben di peggio: una legge vieta che si parli di "genocidio armeno", e chi la ignora rischia fino a dieci anni di carcere, o addirittura mette a rischio la propria vita, com'è capitato il 19 gennaio scorso al giornalista e intellettuale Hrant Dink, ucciso da un giovane nazionalista a causa delle sue posizioni in materia. Sul suo giornale, "Agos", egli aveva scritto: «24 aprile 1915, è l'alba. Intellettuali, scrittori, artisti, insegnanti, avvocati, dottori, deputati armeni, per la maggior parte residenti a Istanbul, vengono presi uno ad uno dalle loro abitazioni e portati via... E non fanno più ritorno». Sono le vicende raccontate nel libro di Antonia Arslan "La masseria delle allodole", ora trasferite nell'omonimo film dei fratelli Taviani. Grazie al libro e al film, ma anche al mutare delle condizioni storiche, in Italia la coscienza del genocidio e l'interesse per la diaspora armena, che ha portato nel mondo circa 3 milioni di persone, sono fortemente cresciuti, com'è testimoniato dall'incremento delle visite all'Isola di San Lazzaro a Venezia, dove i padri Mekhitaristi gestiscono forse il maggior polo culturale armeno nel mondo; e anche il mese scorso a Padova gli organizzatori del convegno su "L'Armenia e gli Armeni" hanno dovuto mandar via dal Teatro Ruzante (che ha una capienza di 200 posti) oltre un centinaio di persone accorse per seguire i lavori. A livello istituzionale poi sono decine gli stati (e anche l'Onu e il Parlamento Europeo) che hanno chiesto alla Turchia di riconoscere il genocidio, mentre un documento dello stesso tono è stato approvato in Italia da numerosi comuni (l'ultimo Cavallino-Treporti, nel gennaio scorso). Di tutto questo però non si ha notizia nei luoghi teatro di quegli eventi, anche se Antonia Arslan (in America per presentare il suo libro) è stata recentemente intervistata da un grande giornale turco, e ha avuto notizia che il suo libro dovrebbe essere pubblicato nel paese per il prossimo festival del libro di Istanbul, in autunno. Ma il giornalista trentino Giampaolo Visetti, che nelle scorse settimane si è recato in Anatolia, alla ricerca dei luoghi de "La masseria", ha rivelato in un suo reportage su Repubblica che la presenza armena è stata completamente sradicata dalla Turchia, e che i pochi superstiti sono ancora costretti a nascondere la propria identità e a negare i propri ricordi. In un paese che non riesce a tutelare le proprie minoranze, come testimoniano le recenti stragi di cristiani, i discendenti delle vittime sono costretti a rimuovere il dolore, a dimenticarsi del massacro, a sopravvivere tra la paura e il senso di colpa. «Di giorno sorridiamo da turchi, la notte piangiamo da armeni», ha sussurrato al giornalista un muratore del luogo. Nell'Armenia ex sovietica, invece, il ricordo è vivissimo, nonostante le difficoltà economiche e politiche del presente, e l'identità è un collante fortissimo, com'è testimoniato dal fatto che le case della periferia della capitale, Erevan, con la vista sul monte simbolo dell'Ararat, costano molto più delle dimore di lusso del centro. «Ma è la diaspora che deve farsi carico dell'obbligo della testimonianza - commenta Vartan Giacomelli, padovano, presidente dell'Associazione Italia-Armenia - Noi delle nuove generazioni abbiamo maturato rispetto a quegli eventi la distanza e la consapevolezza che ci permettono e impongono di coltivare la memoria in modo condiviso». La comunità armena, infatti, non custodisce il ricordo come arma contundente, in chiave anti-turca, ma preferisce al contrario distinguere le responsabilità dell'Impero Ottomano e dei Giovani Turchi da quelle della Turchia attuale, valorizzando anche gli episodi di coraggio di cui si resero protagonisti alcuni degli stessi turchi per salvare gli armeni mandati alla morte. Purtroppo l'atteggiamento di pregiudiziale chiusura di Ankara sul riconoscimento di quegli eventi (come se la Germania negasse l'Olocausto) finisce per continuare ad attribuirle le responsabilità oggettive nel Genocidio e per rinviare all'infinito la ricomposizione delle fratture storiche.
«E tutto questo - osserva Giacomelli - è tanto più assurdo in quanto l'amalgama della società turca è tale che molte famiglie turche scoprono spesso di avere al proprio interno un filone armeno, come è capitato alla scrittrice Fetiyè Cetin, che ne ha scritto in un drammatico libro». Per la giornata della memoria l'Associazione Italia-Armenia ha organizzato a Padova una commemorazione, stamani alle 11 in municipio, con la deposizione di una corona d'alloro al bassorilievo che ricorda il genocidio e gli interventi del sindaco di Padova Zanonato e dell'abate dei padri mekhitaristi Mons. Elia Kilaghbian. Padova fu la prima città ad ospitare (nell'attuale Palazzo del Circolo Ufficiali in Prato della Valle) il prestigioso collegio poi trasferito a Venezia, dove hanno sempre studiato le élites armene, compreso il grande poeta Daniel Varujan, scomparso nel Genocidio. Altre iniziative si svolgeranno in tutta italia, soprattutto nella capitale e a Milano, dove vive il grosso dei 2500 armeni d'Italia. In un video i ricordi degli ultimi sopravvissuti: «Non volevano rievocare quei fatti» A lungo i sopravvissuti del "Metz Yeghern, l'Olocausto armeno, hanno taciuto: troppo duro il confronto con quegli orrori, troppo difficile la lezione da tramandare ai figli e ai nipoti, troppo disattendo il mondo, nei confronti del primo genocidio del ventesimo secolo. Perciò è tanto più significativo il contenuto di "Hushèr" (Memoria), un video girato da un musicista e regista armeno residente nel Veneto, Avedis Ohanian, che raccoglie le testimonianze di alcuni dei sopravvissuti residenti in Italia, ora tutti scomparsi. Lo hanno proiettato a Padova, nel convegno del 31 marzo al Ruzante, la proporrano oggi al Pontificio collegio armeno di Roma. L'autore, 39enne, ha studiato nel collegio armeno a Venezia, diventando successivamente musicista e fonico e cominciando a girare qualche video. Questo "docuvideo" è stato registrato nel 1995, e rimontato lo scorso anno: a raccontare i loro ricordi davanti alla telecamera sono cinque anziani armeni, che all'epoca dei fatti erano poco più che bambini. La più anziana era Hripsime Kondakjan, nonna di Vartan Giacomelli, morta a Padova nel 1998, a 102 anni, e che quindi al momento della deportazione era appena ventenne. «Si salvò grazie ai buoni uffici di uno zio del marito, un vescovo austriaco - racconta il nipote - ma durante la fuga perse due figli, e anche il terzo che si portava in grambo». «Anche coloro che si sono salvati hanno vissuto malissimo - racconta Avedis Ohanian - Alcuni di loro hanno ricostruito con grande fatica i loro ricordi, e in quei momenti sembravano quasi ritornare bambini, rivivendo la stessa angoscia. E solo uno di loro, ad una mia domanda precisa, si è detto disposto a perdonare, anche se erano grati a Dio per essersi salvati». "Un sałudo al popoło Armeno , che ga subìo tante persecusion e che ga catà neła nostra łaguna e neła nostra tera acojensa e amicìsia ..." "Me mujere ła xè Armena e oncò ła oserva sta memoria, milioni de persone oncò łe xe ndàe so ła cołina del ricordo a Titsarnak Abert, che vol dìr "cołina dełe ròndene". Penseve che oncò nevegàva da òrbi e on popoło de milioni de persone se ga riunìo a Yerevan so sta cołìna al sòn del dudùk che el xe el strumento nasionałe. Oncò xe anca el dì deła Shoà e milioni de persone łi se riunise al Yad Vashem in Israel e ła se ricorda anca i 4000 Ebrei che i italiani ga deportà e fato copàre. E nialtri, femo on pensièro a chełe mejàra de Veneti che xè stà deportà da i italiani a morìr de malària so l'Agro Pontìn. Pensemo ai milioni che gà dovùo scanpare da ła propia tera profughi pa 140 àni da ła persecusiòn e discriminasiòn e presiòn fiscàłe italiana. E chełe mejara de Veneti co sitadinansa italiana o slava che łi xe stà copà dai italiani e pò dai comunisti slavi, rento i lagher e rento le fòibe. No stemo desmentegàr el nostro Olocausto, el nostro jenosìdio.
Pa no desmentegàr, mai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
martedì 24 aprile 2007
Russia, la marcia delle bionde
Le bionde scendono in piazza per protestare con lo stereotipo che le vuole «belle senza cervello» MOSCA - «Gli uomini preferiscono le bionde», recitava il titolo di un celebre film con Marilyn Monroe, ma sembra che gli uomini russi non siano dello stesso avviso. Le bionde si sentono ingiustamente vittime di offese e pregiudizi. ù LA PROTESTA- Per questo sono arrivate al punto da organizzare a Nizhni Novgorod, terza città della Russia, una marcia di protesta delle bionde «che non sono d'accordo», ispirandosi al nome delle più note manifestazioni anti-Putin organizzate da una fetta dell'opposizione. La sfilata, come era facile prevedere, ha suscitato interesse e anche una solidale partecipazione, soprattutto tra gli uomini, che si sono subito uniti al corteo stringendo amicizia, più probabilmente per le bellezze che sfilavano davanti ai loro occhi. POLIZIOTTI SPETTATORI COMPIACIUTI- La polizia, invece, ha chiuso un occhio, dato che tutte le marce in genere sono proibite. L'ultima organizzata a marzo nella stessa città da «Un'altra Russia», la federazione di opposizione guidata dall'ex campione del mondo di scacchi Garry Kasparov, è stata repressa a manganellate dagli omon, i reparti antisommossa. E quella che la medesima federazione voleva riproporre il 28 aprile è stata vietata dalle autorità, come sottolinea oggi il quotidiano Novie Izvestia riferendo della marcia delle bionde, svoltasi sabato scorso. Due pesi e due misure? O anche le autorità preferiscono le bionde? BARZELLETTE-«Ultimamente c'è questa moda delle marce per ogni cosa sulla quale non si è d'accordo, così anche noi abbiamo deciso di farne una contro gli stereotipi della società nei confronti delle bionde: ci considerano intellettualmente inferiori, delle stupidine, ma nessuno ha il diritto di offenderci», ha spiegato Anna Saizeva, organizzatrice dell'iniziativa. In effetti contro le bionde, che in Russia sono una realtà e una moda imperanti, girano barzellette poco lusinghiere, che ricordano quelle sui carabinieri: del tipo «sai perchè due bionde litigano quando salgono in moto? perchè vogliono stare entrambe vicino al finestrino»; oppure «due bionde si confrontano su come si scrive un certo paese: Iran o Iraq?». Prese in giro che nella marcia hanno tentato di contrastare con slogan come «capello chiaro, mente lucida», «una bionda non è un luogo comune ma originale». SCARSA ADESIONE- La partecipazione comunque è stata nettamente al di sotto delle attese: poche decine di donne. Probabilmente le altre avranno sbagliato giorno hihihi
lunedì 23 aprile 2007
COPENAGHEN
Ciao raga come anticipato da dalpo son tornato da Copenaghen ieri pomeriggio. E' stata una vacanza fotocopia di Stoccolma in quanto era freddo (solo di giorno si stava bene). Alla sera era da battere i denti! Da notare che avevo il giubbotto questa volta! Le ragazze si sa che sono impeccabili da guardare! Era da perdere la testa! Son andato con un amico quello che siamo andati in Olanda un anno fa! Per il resto la città è molto carina! Mi è piaciuta molto! A mio parere migliore di Stoccolma ma è mancata l'allegria di Stoccolma nell'ostello! Abbiamo conosciuto qualche greco ma niente di che e poi siamo stati solo 2 giorni! E' stata un po' una pazzia ma volevo visitare anche questa città! Sotto con la prossima! Saluti Michael
PROTAGONISTA DEL CROLLO SOVIETICO
Eltsin fu tra i protagonisti del crollo dell'Unione sovietica. Da presidente del presidium del soviet supremo della Repubblica socialista federativa russa, nel giugno 1990 proclamò la sovranità della Russia (iniziando un conflitto di potere devastante con il Cremlino retto da Gorbaciov) e il 12 giugno dell'anno dopo con il 57% dei voti venne eletto presidente della Rep. russa. In agosto ci fu il tentativo di colpo di Stato degli apparati del Partito comunista sovietico con alcune frange militari, e la figura di Eltsin divenne di colpo famosa in tutto il mondo quando salì su un carro armato dei ribelli per arringare la folla davanti alla Casa Bianca (il Parlamento russo) ed evitare in questo modo un bagno di sangue. Alla fine del 1991 Michail Gorbaciov, ultimo presidente sovietico, rassegnò le dimissioni, venne ammainata dal Cremlino la bandiera rossa con la falce e il martello, e al suo posto venne alzata quella a strisce bianca, rosso e blu della Russia. Al posto di Gorbaciov, salì al potere Boris Eltsin che firmò il decreto di scioglimento dell'Unione sovietica.
Un uomo ha bisogno di una donna...
... senza sarebbe difficile andare avanti !!!
giovedì 19 aprile 2007
Ponte 25 aprile-1maggio
Visto che se uno si prende solo 2 giorni di ferie (il 26 e il 27) se ne sta a casa in tutto 7.. e cioè 25-26-27-28-29-30-1.. Dove possiamo andare in 7 giorni? dai fatemi sapere..
mercoledì 18 aprile 2007
flash
ciao tosi! non frequentando da un po' il blog voglio aggiungere un po' di colore pubblicando una foto dall'ultima domenica sera al banale... non ho più poi quella foto del mese che volevate mettere, magari postate qualche bella foto e proponete... ok allora sono al vaglio queste 4: cominciano le votazioni!
E intanto ieri sera gli Adler Mannheim sono diventati per la sesta volta campioni di Germania di hockey sul ghiaccio.
AL-PINI
Allora chi viene a Cuneo il 12-13 maggio?
lunedì 16 aprile 2007
TANTI AUGURI GAIOSA!!!
Tanti auguri a teeeeeeeee Tanti auguri a teeeee etc etc... :)
ERASMUS
Ragazzi, ho vinto la borsa erasmus, quindi ad agosto parto per la svezia 10 mesi!!!!!!!!!
sabato 14 aprile 2007
FORTE IL PADOVA, EH?
Scusate ma era doveroso! CITTA rossa, scavati la fossa!!!
venerdì 13 aprile 2007
Panociaro
Buongiorno. Si intuisce facilmente che ultimamente avete parecchie cicce per le mani (soprattutto un paio di persone) e pensate solo a svuotare e per questo trascurate il blog . . . beh, buon per voi! Il titolo del post si riferisce ad una magnifica opportunità per gli amanti del genere: qui vicino, a Baden-Baden, ci sono degli stabilimenti termali; in uno in particolare ogni lunedì si può fare il bagno e la sauna nudi separatamente, cioè da una parte solo uomini, dall'altra solo donne. Dalpo hai capito? Sai quante belle pannochie potresti vedere lì? Un vero e proprio panociaro! I tuoi sogni si potrebbero finalmente avverare! Solo non so se David Beckham sia tra i clienti abituali di queste terme. A parte questa notizia, vi comunico che non ne posso più di vedere sempre lo stesso protocollo: squadra tedesca contro squadra italiana; i tedeschi arrivano gasatissimi e superconvinti di avere già vinto; poi come al solito la loro squadra viene buttata fuori e loro se ne vanno via tristi e mogi con lo sguardo in basso mentre i pochi italiani non esultano neanche più perchè ormai è diventata una routine. Ohi, mi hanno sganciato la grana per andare dal 31 maggio al 9 giugno + qualche giorno di vacanza extra in Svezia. Se per caso qualcuno di voi passa da quelle parti (ultimamente succede spesso) mi faccia sapere. Ma poi per questo megagiro in direzione est avete deciso il periodo almeno indicativamente? Infine vi invito a fare una ricerca su youtube inserendo come chiave di ricerca "Trapattoni", e poi a guardare il video della sua nuova intervista col Salisburgo, che allena ormai da un po'; il pathos non è ai livelli della famosa conferenza stampa del '98, ma le boiate che dice sono comunque di primissimo livello; sappiate anche che, nonostante la pratica della lingua, il suo tedesco è terribilmente PEGGIORATO! Sì iù suun
giovedì 12 aprile 2007
costanza
ieri sera ho parlato per un'oretta con una rumena che abita a villanova di c.s.p. (vicino a voi piero), e lei è di Costanza sul Mar Nero...mi ha parlato di Costanza d'estate, ha detto che è qualcosa di indescrivibile e tutta la gente che va la torna sempre...insomma è lunga da spiegare qui nel blog, ve lo racconterò personalmente, ma mi sa che se facciamo un salto, anche solo 1 settimana la (tra l'altro lei affitta la sua casa la), non è mica male... intanto a fiume tutto ok, a parte che jori i xe onti cofà porsei. Entrando al buddha bar uno dei più chic e alla moda di fiume di fornte al porto,, beh ghe jera e bestie che girava sora e tole, tacà ea roba da bbevar, un skifo allucinante! pensè che anca dove che dormivino a febraro nea croce rossa (notate croce rossa), ghe jera i scaravasi che i balava! il cneotr sarìa gran beo, ma ciò che xe sta distruto da la guera i ga assà cussì come xe, cussì catè case distrutte e non ricostruite ma lasciate la cussì la xente poe parkejare...assemo star! ciao fioi
martedì 10 aprile 2007
Aveva in mano 4 milioni di dollari..
Ha suonato in una stazione della metropolitana di Washington per 43 minuti, più o meno ignorato da tutti i frettolosi viaggiatori, e guadagnando a malapena 32,17 dollari. Eppure Joshua Bell non è un musicista da strada come tanti, anzi non è neanche un musicista da strada, è uno dei più grandi violinisti del mondo. Americano, nato a Bloomington, nel Minnesota, ha 39 anni e da quando ne ha 16 suona con le più grandi orchestre del mondo. Suona un violino all'altezza della sua bravura: uno straordinario Stradivari del 1713, del valore di quasi quattro milioni di dollari. Ma è anche un artista un po' fuori dalle righe: negli Stati Uniti ha partecipato a una trasmissione televisiva, ha recitato in un film e la rivista People lo ha recentemente definito uno dei 50 uomini più belli del mondo. Una serie di caratteristiche che ne fanno decisamente una star. Eppure, alla Metro di Washington la stragrande maggioranza dei passanti lo ha ignorato. [...] potete leggere qui http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/persone/bell-metro/bell-metro/bell-metro.html [...] Contati alla fine dell'esperimento i suoi 32,17 dollari, Bell ha osservato ironicamente: "Beh, potrei viverci, e non avrei neanche bisogno di un agente!".
lunedì 9 aprile 2007
Le Pen..
sappiamo tutti chi è Le Pen, vero? un cojon di estrema destra francese...so che pochi di voi capiranno, ma da quei pochi vorrei un commento! "Lieber masturbieren als verhüten" In der heißen Phase des Präsidentschafts-Wahlkampfs macht ein Kandidat mit einem ungewöhnlichen Thema von sich reden: Le Pen rät Jugendlichen, sich lieber selbst zu befriedigen als Kondome zu nutzen. Von Jean-Marie Le Pen, dem rechtsextremen Politiker, sind die Franzosen einiges gewöhnt. Was der Chef des rechtsextremen Front National nun aber auf einem Forum der Frauenzeitschrift Elle sagte, zeigte eine neue Dimension auf. Zu masturbieren sei weniger gefährlich, als beim Sex zu zweit mit Kondomen zu verhüten - das hatte Le Pen zum Thema: "Was Frauen wollen" ausgeführt. Damit zog sich der Ultra-Politiker den Unmut des Publikums der Pariser Universität zu. Frauen und Studenten protestierten.Doch Le Pen verteidigt seine Äußerungen. Im französischen Fernsehen erneuerte er seinen Rat an die Jugend: Statt Kondome zu nutzen könnten die Schulkinder ebenso die Methode "manu militari" anwenden. Das sei "viel weniger gefährlich als der Gebrauch von Kondomen".In Frankreich hat mit dem offiziellen Wahlkampfauftakt am Montag die heiße Phase im Rennen um die Präsidentschaft begonnen. In den kommenden zwei Wochen können die zwölf Kandidaten mit kurzen Spots im Fernsehen und Radio für ihr Programm werben. Stichwahl wahrscheinlich entscheidend Ein präziser Verteilungsschlüssel sichert allen Anwärtern auf den Élysée-Palast die gleiche Sendezeit von 45 Minuten pro Kanal zu. Nun dürfen die Bewerber auch vor den 85.000 Wahlbüros ihre Wahlkampfplakate anbringen.Die erste Wahlrunde findet am 22. April statt. Wer Jacques Chirac nach zwölf Jahren im höchsten Staatsamt ablösen wird, entscheidet sich aller Wahrscheinlichkeit nach in einer Stichwahl der beiden Bestplatzierten am 6. Mai. In Umfragen liegt der bürgerliche Exinnenminister Nicolas Sarkozy seit Wochen vor der Sozialistin Ségolène Royal, dicht gefolgt vom Zentrumspolitiker François Bayrou. Le Pen ist der vierte Kandidat, dem das Erreichen der Stichwahl zugetraut wird.
proposte
tosi, che ne dite di ricomniciare un po' la stagione sportiva visto che siamo molto fermi? oggi mi son fatto 60 km in bici, che ne dite di programmare un po' per i prossimi mesi? per esempio: il 25 aprile andiamo sul delta del PO? e l'1 maggio sul grappa? e poi lago di garda...che ne dite? dalpo
sabato 7 aprile 2007
FORTE IL PADOVA, EH?
spusoeo non sai quello che ti sei perso una bellissima giornata di sole con un pubblico che ha offerto un ottimo colpo d'occhio, contento tu!
giovedì 5 aprile 2007
...che umiliazione....
ciao fioi, anche se non vi fate più vedere.... ieri sera è successo un po' di tutto, mi trova in centro con una tedesca e un'irlandese, dalla fama (e fame) di piglia cazzi. Beviamo vino e discutiamo, poi arrivano le 2 slovacche che xo drio provarghe da un toco, sto con loro e bevo con loro, tutto allegro me ne vado al fish, portandomi in macchina 2 udinesi appena conosciute (una era molto carina), arriviamo al banale. la bevo col solito amico Nicola, il nuovo revisore conti di esn e tutte le fighette su indicate! dopo più di un'ora di strusciamenti vari con le slovaccche, vado a prendere l'ennesima birra, e vedo l'irlandese che mi ferma e mi chiede col suo accento gaelico da ridere:"ma sei finocchio?". io la guardo e dico :"cosa?" e lei ripete. a quel punto mi incazzo e le dico: IO - "ma sito ebete?" LEI - "what?" IO - "sei scema?" lei - "What?" IO - "mavaffanculo!!" e me ne sono andato....che umiliazione però...passare pa un recion quando ci stavo provando con tutte..pensa se mi vedeva con uno e basta (magari gorlino) cosa diceva...
mercoledì 4 aprile 2007
...lo sapevate che...
Bartolomeo Colleoni, condottiero veneto del quindicesimo secolo, deve il suo nome, senza intenti irriverenti, all'orgoglio che Bartolomeo dimostrò nell'uso del proprio patronimico, Coglione. Il condottiero era talmente orgoglioso del proprio cognome da farne il temuto grido di guerra Coglia, Coglia cioè Coglioni, Coglioni e da continuare a rappresentarli, con turgido realismo, nel suo stemma anche quando vi aggiungerà i gigli d'oro d'Andegavia ovvero D'Angiò e le fasce di Borgogna. Era il Condottiero stesso che precisava in un atto pubblico che la sua arme gentilizia era quella che esibiva. Bartolomeo usava il proprio nome e il proprio stemma con naturalezza ed orgoglio, tanto da farlo rappresentare in bassorilievo perfino sul sarcofago della figlia Medea. Secondo alcuni autori, Bartolomeo Colleoni era affetto dalla patologia nota come poliorchidismo, ossia la presenza di un testicolo soprannumerario, secondo altri ciò fa parte della leggenda, ovviamente non è dato conoscere la realtà!
domenica 1 aprile 2007
La Rejon riconose el VENETO LENGOA
Co gran sodisfasión ve anunsiemo che ieri 28 de marso del 2007 el veneto el xe stà riconosudo ufisialmente cofà LENGOA. Dopo on confronto in aula el Consejo Rejonale el gà votà co solo voti a favór (e on paro de astegnùi) la proposta de leje pa tutelare e valorixare el Patrimonio Lengoìstego del Popolo Veneto. Le fòrse polìtiche in Rejon le gà demostrà na volontà trasversale pa tegner viva la nostra lengoa mare e, soratuto, pa darghe valore riconoséndola finalmente LENGOA. Da uncó tuti i Veneti i pol dire de conósare na lengoa in pì, e i gà el dirito de parlarla in tute le ocaxión de la jornada e de pretèndare che la vegna insegnà anca a le nove jenerasión. Se trata de on rixultado stòrico: la proposta de leje la xera stà sostegnùa fin da subito da tute le asociasion del Coordinamento Asociasión Venete CAV e in particolare da la nostra Asociasión Veneto Nostro - Raixe Venete. Nialtri in particolare ghevimo méso in pie tuta na serie de inisiative sol teritorio e in mexo a la xente pa informare e sensibilixare sora de sto riconosimento: da le prime 3 edisión de la Festa dei Veneti, a la granda manifestasión de l'otobre 2005 a Venèsia, a la racolta firme (5.000) portàe in Rejon a sostegno de la proposta de leje, incontri, volantinaji e tanto altro ncora... Xe na vitoria de chi che ga a core la nostra cultura veneta e la nostra identità: on rixultado stòrico pa tuto el Popolo Veneto. La leje aprovà ieri, oltre a riconósare el Veneto cofà Lengoa, la gà tuta na serie de ponti pa portarla inte i mass-media, pa riserche stòreghe e de toponomàstica e pa rivare a breve a na vera grafia veneta unitaria, solo pa far qualche exenpio. Raixe Venete dedica on spàsio al riconosimento de la lengoa veneta sol so sito riportà qua sóto. Da unco' podemo dire de savér ufisialmente na lengoa in pì! La Redasion de Raixe Venete
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SAN MARCO PER SEMPRE!
Vabbe'.. cmq qui ci sono altre cose in ballo, esempio che la rimozione è stata voluta dalla parte piu' "neofascista" dell'amministrazione della città di Tallin, che per anni gli estoni sono stati alleati di nascosto con i nazisti, che in quel monumento-tomba ci potrebbero essere pure degli estoni, e sicuramente non ci sono solo soldati russi. E' assolutamente vero che sti russi hanno oppresso per anni gli estoni. Ma perchè adesso gli estoni opprimono i russi? Ad alcuni non danno neanche la cittadinanza, pur vivendo la' da 30/40 anni.. La storia continua ma dalla parte opposta..
E poi i russi-estoni mi stavano simpatici.. sopratutto una che si chiama(va) Lina ;-) vabbe'.. apposto cosi'.
Non sono incazzato eh, tranquilli :)
I monumenti ai caduti della 1a e 2a guerra mondiale non sono offensivi per la Serenissima, chi ha mai detto questo?!?
Li ha voluti il duce per rendere onore ai caduti, ma tuttora stanno a ricordare l'assurdo e ignobile macello a cui sono stati condannati migliaia di giovani di TUTTO l'allora regno d'Italia (anche se in maggioranza erano veneti e lombardi), ma non danno fastidio a nessuno!!!!!
Poi l'Estonia: alleati coi nazisti??? Sito fora?? Guarda che l'Estonia era indipendente dal 1918 e lo rimase fino allo scoppio della 2a guerra, quando fu AGGREDITA dall'URSS, pur essendo l'Estonia NEUTRALE, e la stessa sorte toccò anche a Lettonia e Lituania e alla Polonia orientale, mentre il resto della Polonia se lo pappò Hitler; infatti quei bastardi di nazisti e comunisti si erano messi d'accordo prima per spartirsi quei territori!
Fai conto tu se gli estoni potevano volere bene ai tedeschi!
Insomma, l'URSS invase 3 stati sovrani, che non erano in guerra, e li oppresse per circa 60 anni, cercando anche di colonizzarli e distruggerli, con l'invio di centinaia di migliaia di russi a vivere in quei luoghi. Se fossi estone, lettone o lituano, sarei anch'io un pò "adirato"!!! :)
"Comunque è vero, invece, che i baltici (lituani, lettoni ed estoni) collaborarono, quasi in massa, con i nazisti, contro i sovietici, per il semplice motivo che allo scoppio della guerra, nel settembre 1939, i 3 paesi baltici che erano nazioni indipendenti, furono invasi e occupati dall'Armata Rossa (insieme a mezza Polonia, mentre l'altra mezza Polonia andò ai tedeschi, in seguito all'alleanza nazicomunista (selvaggi con selvaggi, accoppiata perfetta)); quando poi Hitler attaccò la Russia, l'esercito tedesco, nella sua avanzata liberò i predetti paesi baltici dagli occupanti sovietici e, quindi, per gli abitanti di quei paesi, i nazisti furono i liberatori.
In seguito tornarono i russi e instaurarono un'occupazione militare[...]"
e tante altre cose.. se cerchi.. Altro che "sito fora?".. Cerca anche "arruolamenti volontari estoni alle SS". Esattamente come in italia. C'erano gli iscritti al partito e quelli contro, i "partigiani".
Fan bene gli estoni ad "adirarsi", non fanno bene a togliere una statua con la forza. Cmq non ti rispondo piu' perchè hai detto che ho scritto una cosa "non vera".. spero ti basti la conferma sopra, senno' se cerchi ne trovi di roba..
Ora vado che sono in ritardo, ciao beo :)
Ok, i nostri amici estoni collaborarono coi nazi, ma semplicemente perchè scelsero il male minore: in quel momento i nazisti erano i liberatori dall'occupazione russa, anche se gli estoni sapevano benissimo che i nazisti erano corresponsabili dell'invasione del loro paese.
Erano incazzati coi russi e volevano suonargliele...
Ora, capisco il tuo sentimento filo-russo :), e vedo che sei corso subito a documentarti per ribattermi, ma resta il fatto che quella simpatica statua è (era) una vera e propria offesa ai sentimenti degli estoni.
Seguendo il tuo pensiero, bisognerebbe conservare tutti i monumenti che vengono eretti da qualsivoglia regime, es. i busti del duce in Italia, le statue di Saddam in Iraq, quelle di Lenin e Stalin in tutti paesi dell'Europa centro-orientale e via così... Dimmi tu se sarebbe accettabile :)
Piu' che altro per farvi un esempio: se fra qualche anno appare un nuovo partito secessionista e il governo volesse togliere da venezia le statue del leone di san marco perchè incitano alla secessione? Esempio un po' stupido.. ma era per dire.. vabbè apposto cosi' ;-)
E per di più parlando di cose serie, è assurdo! :)
...ma questa estone è davvero estone oppure uno di voi che si spaccia come tale? :)
Tranquillo danilka, non ce l'ho con te e non mi sono mai innervosito, rispetto il tuo punto di vista ma non lo condivido affatto!
Per l'ultimo esempio che hai fatto (così continuiamo a polemizzare), direi che sarebbe una follia e pure un attentato al patrimonio artistico della nostra terra.
Saeudi a tuti!!!!
Che fine hanno fatto il Poeta e blunotte?!?
Giudizio mio: sarei il primo ad andare a buttare giù quella roba se non ci pensa il governo.
saludom
ciao
Beh, il cimitero mi pare un posto più appropriato per un' "opera d'arte" del genere! :)
Poi fra qualche anno lo sposteranno in qualche discarica!
Va ben, basta che se no i filo-russi si incazzano :)
Comunque devo dire, che io sono una fan del Italia. É veramente bellissimo e si mangia cosi' bene. Sono stata li tante volte ed anche quest'estate ci vado. A Roma questa volta, perché li non sono stata ancora.
NB! Il comunismo é una cosa terribile, ne abbiamo visto nei tempi di Unione Sovietica.
io invece non sono mai stato in Estonia, ma in Lituania, e mi è piaciuta moltissimo.
P.s.: non essendoci stato in comunismo in Italia, purtroppo, molto italiani non capiscono che è veramente un male! Anzi pensa che ora i comunisti veri che ideologicamente si rifanno all'unione sovietica sono al governo e comandano loro!
Tutto questo è pazzesco!
Sono felice che ti piace l'Italia :) Hai mai visitato Padova? è una città con tanta storia e tantissima vita universitaria. Studenti Erasmus da tutta europa e anche da fuori. C'e' una piazza grandissima che si chiama Prato della Valle, dove fanno anche dei concerti aperti al pubblico.
E poi hai ragione in italia si mangia bene, ma in estonia ho assaggiato cose tipiche che qui non esistono. Mi piacciono entrambi :)
Che cosa hai visto dell'Italia?
Comunque mocio: forse non sai che da mondo è mondo in tutt ele rivoluzioni e cambi di regime/occupazione sono state abbattute statue o monumenti che ricordavano i precedenti...guarda quanti leoni veneti non ci sono più....le statue si buttano giù (legittimamente) e si ricorda il periodo nefasto che si è passato attraverso i libri (che purtroppo spesso non scrivono la verità storica), ma sopratutto attraverso la memoria
La memoria si perde, le statue rimangono per millenni e alcune diventano anche opere d'arte o tristi ricordi.. non so se capisci la mia contestazione..
ma mi par che abbiamo idee diverse, se in passato ne hanno buttate giu' ok, ma cerchiamo di tenerle.. senno ai nostri successori di noi non rimarra' che.. l'inquinamento.. ;)
E come sempre: tira pì un peo de mona . . .
Sì iù suun
Hey Liis, se vuoi partecipare al blog, cosi' ci parli ancora dell'Estonia (Paese che mi piace troppo!! :) e anche di te, ti mando l'invito di blogger. Cosi' puoi creare post. Se vuoi, mandami un mail a: daniele.monetti at email.it